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Cronaca

Anziana morta la notte della Vigilia di Natale: indagati marito, figlia e nipote

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Il caso dell’anziana donna morta la sera della Vigilia di Natale si fa sempre più intricato e controverso: ora ad essere indagati sono anche il marito, la figlia e il nipote.

La nonnina aveva preso contatti con un Centro antiviolenza e aveva fissato un appuntamento con una legale.

Decisiva per capire qualcosa di più sulla morte della 78enne il cui cadavere è stato trovato nella villetta di famiglia a Mantecassiana, in provincia di Macerata, sarà l’autopsia.

Il marito, la figlia e il nipote della donna sono indagati dalla procura di Macerata per le ipotesi di omicidio volontario e favoreggiamento.

Nei giorni precedenti alla morte di Rosina Cassetti, c’erano state delle anomalie nel suo comportamento.

Sabato 19 dicembre l’anziana aveva infatti chiamato il centro Sos Donna di Macerata tramite una sua amica, la quale aveva parlato con un’operatrice intorno alle 9. Le due donne erano state poi ricevute quella stessa mattina: la vittima aveva chiesto una consulenza legale e avrebbe dovuto incontrare l’avvocato Egle Asciutti martedì 29 dicembre nel pomeriggio. Era la prima volta che la 78enne si rivolgeva al Centro.

L’incontro con il legale però non è mai avvenuto lasciando un alone di mistero sul perché l’anziana lo avesse sollecitato e su cosa volesse riferire.

I carabinieri di Macerata hanno ascoltato i familiari della donna e stanno procedendo con le indagini.

La 78enne sarebbe morta per asfissia. In base alle prime ipotesi, sembrava che il suo decesso fosse legato alla paura di aver sorpreso un ladro, che era entrato nella sua villetta la notte della vigilia di Natale, aveva schiaffeggiato e immobilizzato la figlia e chiuso il marito nel bagno.

La sua scelta di rivolgersi a Sos Donna negli ultimi giorni, però, sposta l’attenzione degli inquirenti su eventuali problemi o tensioni che potrebbero essere sorte in famiglia, lasciando molti interrogativi aperti, ancora in attesa di una risposta.

La signora Cassetti è stata trovata senza vita nella cucina della sua casa di via Pertini a Montecassiano, paese a circa due ore da Macerata, dove abitava con il marito, la figlia e un nipote.

Secondo il racconto dei familiari, il 24 dicembre nell’abitazione va in scena una rapina finita male: un uomo completamente vestito di nero si sarebbe introdotto in casa, e dopo aver picchiato e bloccato la figlia della vittima e chiuso il marito in bagno, avrebbe svaligiato l’abitazione. A liberarli, stando a quanto riferito, il nipote al suo ritorno a casa.

Al momento la villetta è stata posta sotto sequestro dalla magistratura, in attesa che vengano completati i rilievi e le indagini.

Agerola

Parco Monti Lattari, sequestrata villa di 350 metri quadrati

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I carabinieri, della stazione locale di Agerola, hanno sequestrato una villa di 350 metri quadri, su due livelli costruita in una area vincolata nel Parco Regionale dei Monti Lattari, in via Paipo, nel territorio del comune di Agerola.
Denunciati un 65enne e una 64enne per abusivismo edilizio..

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Cronaca

Napoli, minacce con cacciavite al supermercato: arrestato

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In un’area parcheggio di un supermercato in via Matteo Andrea Acquaviva, in Napoli, un uomo in evidente stato di alterazione psico-fisica ha minacciato, con un cacciavite, alcune persone ed ha iniziato ad inveire anche contro gli agenti intervenuti sul posto.
L’uomo, originario della Nigeria, 28 anni, è stato arrestato dopo non poche difficoltà.

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Cronaca

Chef Rubio pestato a sangue con “60 pugni mirati”

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“Grazie a tutte e tutti per il sostegno. Alla fine punti in testa dove mi hanno dato la martellata, tagli ed escoriazioni dove mi hanno preso a mattonate, frattura dell’orbita facciale dove sono finiti i 60 pugni mirati, e si ricomincia. Un abbraccio alla comunità ebraica”. Lo scrive su X, Gabriele Rubini, in arte Chef Rubio. Nelle video postato dallo chef lo si vede con sangue sul volto e sulla testa e un occhio gonfio mentre dice “mi hanno massacrato di botte, hanno bloccato il cancello elettrico”.
Chef Rubio si è speso tantissimo da sempre per la causa palestinese rendendosi disponibile ed esponendosi anche prima del 7 ottobre partecipando ai presidi, alle azioni di boicottaggio e andando nelle scuole e nelle università. 

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